martedì 4 novembre 2008

al di là della conferma visiva - introduzione

Ritengo utile pubblicare un brano della introduzione al libro di Stefania Maria Dolcino Bolis: “Al di là della conferma visiva”.
Questo libro è un notevole contributo per tutti coloro che desiderano approfondire le tematiche dell’integrazione scolastica degli alunni con problemi visivi, ma non solo.
L’intero brano può essere scaricato gratuitamente dal sito:
www.centrocresci.it.


INTRODUZIONE

Fin dalla prima adolescenza ho considerato l'arte, o meglio l'esigenza espressiva dell'essere umano, come un'esigenza primaria, vitale, appena in second'ordine alla necessità di nutrirsi o di coprirsi.
Ricordo con estrema chiarezza l'ansia di dire qualcosa di "mio" , qualcosa che fino ad allora avevo serbato in me come un segreto vago, indefinito anche per il mio bisogno di dire, di fare, di comunicare, di creare.
Ricordo anche, nitidamente, Irene Prat, la mia insegnante di educazione artistica, che mi ripeteva instancabilmente "io ti do gli strumenti, tu devi lavorare...".
Da questo presupposto dunque parto ora io nel considerare la problematica dell'educazione artistica per i ragazzi svantaggiati, in modo particolare per i non vedenti, con l'intenzione di giungere a mettere in luce le tematiche proprie della percezione e dell'uso dello spazio e della materia, attraverso la riflessione, magari provocatoria, e la disgressione su molti aspetti della realtà che si tende a dare per scontati.
Sperimentare alcuni tra i mezzi e gli strumenti che potrebbero essere usati in modo autonomo e consapevole per giungere a concretizzare la reale esigenza espressiva dell'artista - del giovane artista in questo caso - significa “fare della ricerca”; significa porsi come obiettivo la realizzazione di un prodotto coerente e non di un prodotto casuale, quindi inficiato dall'intervento di altri.
Strumenti e mezzi che una volta conosciuti, permettano una reale autonomia d'uso, di rielaborazione e di controllo dei risultati raggiunti.
Credo, a questo proposito, che riguardo musica e poesia sia stato detto e fatto molto, vorrei perciò orientarmi verso quei tipi di linguaggio che hanno, alla base, un'esigenza espressiva corporeo-spaziale, emotiva, animistica o anche semplicemente evolutiva, o di indagine razionale. In questa stessa area porrei sia la danza -ovvero il movimento libero e creativo- sia la plastica, intendendo con quest’ultima, non la semplice scultura o il modellato, ma anche la ricostruzione, prima intima e poi eventualmente manuale, delle relazioni spaziali di cui, direttamente o indirettamente, facciamo parte.

Sperando di fare cosa utile è mia intenzione pubblicare prossimamente alcuni capitoli del libro.

Il coordinatore Luigi Cerruti
Per informazioni:
info@centrocresci.it